
Musica, scienze, alpinismo, arte.

Al Ristori di Verona va in scena l’innovazione.
Quando si parla di innovazione, l’immaginario collettivo tende a volare verso mondi sconosciuti, aziende hi-tech, avanguardie tecnologiche, algoritmi che ripensano l’organizzazione della vita quotidiana, know how sempre più evoluti che operano nel presente, ma sempre proiettati al futuro. Ma la vera innovazione non è fatta solo di numeri e codici binari, di sofisticate tecnologie e nuovi processi. E’ qualcosa di molto più reale ed immediato: è l’attitudine di apportare nuove idee, metodi, procedure nella vita di ogni giorno, da parte di chi sa guardare oltre. L’innovazione è la capacità di creare il nuovo. ?Su questo tema si è svolta la serata Talking Slidingdoors, rassegna annuale curata dall’Ordine degli Ingegneri di Verona, dedicata a ricerca e digitale evoluto e tenutasi al Teatro Ristori a Verona. Sul palco, cinque relatori, cinque voci autorevoli provenienti da mondi molto diversi tra loro, ma tutti con un unico fil rouge: la capacità – e la volontà – di creare il nuovo.
Ha esordito Pier Paolo Baroni, esperto di domotica, che ha dimostrato quanto l’ “internet delle cose” sia molto più realtà di quanto si pensi. Progettare dispositivi connessi alla rete ma diversi dai computer, sfiorare uno schermo per accendere o cambiare il colore o l’intensità delle luci sono solo alcuni esempi di quanto l’hi-tech faccia ormai parte delle nostre vite. “La tecnologia non è più roba da nerd. E’ un nuovo riconoscimento per tutti, dai bambini agli anziani”.
Ha proseguito Alessandro Sannino, ingegnere chimico e docente all’Università del Salento, conosciuto nel suo ambiente come “sforna-brevetti”. Sul palco del Ristori ne ha presentato uno tra i suoi preferiti, un idrogel superassorbente per pannolini, trasformato in una capsula in grado di assorbire grandi quantità di acqua, preziosissimo nella ricerca contro le patologie legate all’obesità.
con Antonella Andriani, docente della scuola di design dell’Accademia di Belle Arti, si è esplorato il mondo del design d’interni, oggi come non mai fucina di creatività ed innovazione grazie ad un mix esplosivo di discipline progettuali, tecnologiche ed artistiche.?Sulle note di The Future, il pianista e compositore Roberto Cacciapaglia ha rivelato ai presenti il magico mondo delle vibrazioni armoniche, un mix di fisica, ingegneria e nuove tecnologie che attingono a mani basse dallo sterminato repertorio della musica classica. Per lui, innovare è,prima di tutto, saper ascoltare: i suoi brani partono sempre dal silenzio, per riportare in luce gli armonici, cioè le vibrazioni contenute in ogni singolo suono ma non completamente percepitili dall’orecchio umano.
L’intervento di Nicola Tondini, guida alpina XMountain e direttore del centro arrampicata King Rock
La guida alpina Nicola Tondini ha portato al pubblico del Ristori il racconto, accompagnato da foto e video, della sua ultima impresa in Dolomiti: la Direttissima alla Cima Scotoni. Nicola ha saputo creare sin da subito l’atmosfera perfetta, catturando l’attenzione di un pubblico eterogeneo ma che è rimasto affascinato dal mondo dell’alpinismo. Gli alpinisti nella storia sono sempre stati dei sognatori. Hanno sognato di salire sulle cime delle montagne, poi di scalarne le pareti più impervie, fino a ricercare lungo esse gli itinerari più arditi e diretti. Si è arrivati così agli anno ’60 in cui, grazie all’innovazione sui materiali, si è puntato allìapertura di itinerari direttissimi, traccaiti a goccia d’acqua sulle pareti, forzando i punti più inaccessibili con chiodi a pressioni, staffe e ogni altro mezzo artificiale. Sembrava che nulla fosse impossibile. Ecco allora un nuovo pensiero portato avanti tra gli altri da un allora poco conosciuto Reinhold Messner: tornare a scalare le montagne solo con le proprie forze, mani, doti atletiche ma soprattutto mentali, riducendo ai minimi termini l’utilizzo di mezzi artificiali. Un tornare indietro per andare avanti.
L’evoluzione dell’alpinismo passa poi anche attraverso un altro, importantissimo, momento: la nascita dell’arrampicata sportiva e la pratica del boulder, che recano in sé la ricerca della difficoltà pura e la risoluzione di passaggi durissimi. Un mondo, quello dell’arrampicata sportiva, che fornisce nuova linfa, nuove energie e nuove competenze tecniche per arrivare a scalare pareti molto difficili.?Nicola Tondini si è soffermato alla fine sulla nascita e realizzazione di “Non abbiate paura di sognare”, una via che recuperando l’idea del passato delle vie “direttissime”,ma l’ha realizzata in ottica moderna; scalandola solo con le prorpie forze senza fare uso di mezzi artificiali e senza l’utilizzo di spit/fix lungo i tiri per proteggersi. Questo ha comportato circa 4 anni di lavoro, ripetuti tentativi, il coraggio di mettersi in gioco, la paura di non riuscire, la voglia di portare a casa questo progetto nonostante le difficoltà…e non ultimo, la condivisione di questo progetto con i compagni di cordata. “Non abbiate paura di sognare”, la direttissima sulla parete SO della Cima Scotoni, non è solo un’impresa difficilissima portata a compimento, ma è la prova di quanto sogno e visione siano fondamentali per stimolare la creatività, perseverare nonostante i fallimenti e trovare la strada per arrivare all’obiettivo. “Innovare è avere la visione di trovare la strada attraverso le difficoltà, dove pare impossibile andare avanti” (Nicola).
Siate sognatori, siate innovatori.
Qualunque sia la nostra realtà privata e professionale, l’innovazione sarà sempre una componente essenziale delle nostre vite, linfa per superare limiti, esplorare mondi nuovi, conoscere altre realtà, vivere esperienze apparentemente fuori dalla nostra portata. Ma non c’è innovazione senza sogno: chi è innovatore è, prima di tutto un sognatore, un visionario, uno che sa guardare attraverso ed oltre le cose. Come la Direttissima alla Cima Scotoni, come la scienza dei suoni , come l’internet delle cose, come le nuove frontiere del design.