
Sull'orlo di un duplice abisso

Nuova via di arrampicata a Brentino
Il sogno, finalmente realizzato, di tirare una linea proprio lì. A tutti i costi.
Brentino. Nella parte centrale di Monte Cimo, in mezzo alle grandi classiche come Capitani Coraggiosi, sicuramente non passa inosservata una pala a forma di banana, perpendicolare rispetto alle altre pareti. E’ una fascia di roccia maestosa, imponente e completamente liscia: sembra proprio la prua di una nave.
L’idea di realizzare una via proprio lì mi allettava molto, ma sembrava impossibile: una parete liscia, durissima solo a guardarla, eppure così irresistibile. Una vera e propria visione che, con il passare del tempo, sarebbe diventata una incredibile realtà.
Le prime volte non ci pensavo molto, anche perchè ero impegnato in due grossi progetti con Nicola Sartori, Vola Via e Via di Testa. Dopo queste due vie, però, avevo ripreso in considerazione l’idea e con la fantasia continuavo a tracciare l’itinerario. Con Nicola Sartori ho salito il primo tiro di approccio e messo un paio di spit all’inizio della pala. Ma avevo la sensazione di cominciare un viaggio senza fine…e ho mollato.
Ma avevo sempre il tarlo in testa: dovevo almeno provarci. Quella via avrebbe avuto tutto: una prima parte con una sequenza di canne strapiombanti che permettevano l’arrampicata su una pendenza molto forte ed un tratto liscissimo nella parte superiore. Un sogno che doveva essere realizzato.
Nel 2011, io e Luca Montanari abbiamo piantato il primo spit, cominciando di fatto un viaggio incredibile in un progetto grandioso e visionario, che ci avrebbe portato forti emozioni e grandissime soddisfazioni.
In due giornate riuscimmo ad arrivare in cima al terzo tiro e poi iniziammo il quarto, il tratto chiave della via: un lungo traverso verso sinistra che permette di portarsi al centro della prua.
Quell’anno si concluse con l’aggiunta di un solo spit sul quarto tiro. Mi rendevo conto che le difficoltà per andare oltre erano altissime, anche perchè bisognava capire dove fermarsi sui cliff per chiodare! Giunse l’inverno e lasciammo il progetto in stand by.
L’anno successivo, il 2012, io e Luca cominciammo un nuovo progetto sulla linea accanto: the Edge, che fu terminata nella primavera del 2013, quando Luca rientrò dalla spedizione sul Manaslu.
Poi, nell’autunno dello stesso anno, insieme a Nicola Sartori, andammo avanti su un altro grande progetto. Un infortunio alla spalla a fine anno mi costrinse a stare un po’ fermo. E così passò anche il 2014.
Con l’arrivo del 2015, sentivo di non avere più scuse: dopo aver liberato The Edge, dovevo tornare a governare la nave, dovevo tornare sulla prua!
io e Luca siamo tornati sul fatidico quarto tiro il 30 dicembre, in una bellissima giornata di inverno dal sapore tutto primaverile, con condizioni di temperatura ideali e grip perfetto.
Posizionato un cliff, la strada per proseguire sembrava spianata: invece le sorprese non mancarono.
In primavera tornammo con Lorenzo D’Addario, venuto un giorno a vedere di cosa si trattava. Piantai il successivo spit, ma poi passammo la giornata a tentare il movimento giusto per passare dentro ad un diedro rovescio, ma senza esito.
Fu necessaria un’altra giornata piena di tentativi a vuoto e nessuno spit piantato, prima di capire la sequenza e progredire. Lorenzo a metà aprile passò questo ultimo ostacolo e la strada si spianò verso la sosta del 4° e l’inizio del 5° tiro. A fine aprile finimmo anche il 5° tiro e il 6 Maggio, tutti e tre insieme (io, Luca e Lorenzo), chiodammo l’ultimo tiro. La via è finalmente pronta: bellissima, solo a guardarla.
Ho una grandissima voglia di provarla, per capire fino in fondo cosa abbiamo creato. Mettere insieme tante sezioni dure non è semplice e il risultato può essere molto, molto di più che la semplice somma dei tratti chiave. Vorrei provarla in primis con le persone con cui l’ho aperta, con Luca e con Lorenzo. Ma vorrei provarla anche con Nicola Sartori, da sempre presente in progetti molto impegnativi, come questo.
Per gli amanti del multipitch, fatevi sotto! C’è un viaggio davvero straordinario da intraprendere, provateci!
Caratteristiche della via. I tiri sulla pala sono costituiti da sezioni in forte strapiombo in continuità (il secondo tiro) . Il terzo tiro è boulderoso, su canne, mentre il quarto è un traverso con pochissimi appoggi e piccole prese per le dita. Il quinto tiro è semplicemente bellissimo! L‘ultimo tiro è più facile rispetto agli altri, ma molto tecnico, perchè è su diedro svasato liscio.